Venerdì, 11 Aprile 2025
A+ R A-

Forte: «Il Sinodo? Né chiusure né fughe»

Bruno Forte
Misericordia, preghiera e riflessione. Sono i tre punti irrinunciabili indicati da Bruno Forte segretario speciale del Sinodo, arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo originale e apprezzato, a pochi giorni dall’avvio della grande assemblea sulla famiglia voluta da papa Francesco.


Tra i tanti problemi che dovranno essere affrontati qual è a suo parere quello centrale?

La crisi diffusa della famiglia. Crisi che si manifesta a tutti i livelli, non solo con l’aumento delle convivenze, delle separazioni, dei divorzi. Si tratta di un vero e proprio misconoscimento dei valori che sono alla base del messaggio cristiano, come se ciò che la Chiesa indica fosse ormai qualcosa di superato. D’altra parte, dall’Instrumentum laboris, emerge come tra i giovani ci sia un diffuso desiderio di famiglia, un bisogno di relazioni autentiche, la speranza di trovare situazioni in cui concretizzare la propria fiducia nell’amore che dura nel tempo. Atteggiamenti apparentemente contraddittori su cui saremo chiamati a riflettere.

È sbagliato affermare che dal Sinodo dovrà uscire una terapia efficace per quell’ospedale da campo in cui, almeno in parte, oggi si è trasformata anche la pastorale familiare?

Le attese sul Sinodo sono tante. Lo dimostra il numero di risposte al questionario pervenute. Ma queste attese, pur comprensibili e legittime, devono tenere conto di due aspetti. Il Sinodo si svolgerà in due tappe. Quella straordinaria di quest’anno e quella ordinaria dell’ottobre 2015. Tra le due assemblee ci sarà tempo per la riflessione. Inoltre, come richiesto da papa Francesco, il nostro scopo sarà quello di annunciare la bellezza della famiglia, la validità alta, positiva del suo scopo. Ma con un linguaggio nuovo, più adatto e più comprensibile alle società complesse della nostra postmodernità.

Il Papa ha più volte ribadito il fatto che questo sguardo dovrà essere modulato sulla misericordia.
Sì, il richiamo alla misericordia è insistente di fronte a tante famiglie spezzate. Dobbiamo trovare una strada per rendere efficace questo sguardo nuovo. E riuscire a discernere come, nel rispetto della dottrina, sia possibile andare incontro alle persone che sono in situazioni difficili, accompagnandole con un rinnovato abbraccio di tenerezza.

Ecco, proprio in riferimento al dibattito che si è innescato sulla possibilità di riammettere alla comunione i divorziati risposati, qualcuno ha fatto notare come sarebbe un po’ semplicistico pensare di risolvere le ferite di tante famiglie spezzate, rimodulando semplicemente una disposizione canonica. Il suo parere?

Direi che vanno valutati due aspetti. Innanzi tutto quello della nullità del vincolo.  Sappiamo che il Papa ha avviato un commissione per semplificare i processi. Ci si chiede se due sentenze conformi per arrivare alla sentenza di nullità siano davvero un’esigenza irrinunciabile. D’altra parte la possibilità dell’appello va mantenuta. La necessità di valutare la validità di tanti matrimoni è una questione molto delicata, che necessita di discernimento spirituale e dell’aiuto di persone esperte.

L’altro aspetto?

Riguarda chi ritiene in coscienza che il primo matrimonio celebrato sia perfettamente valido ma si trova a vivere una seconda unione stabile, che non può essere superata se non a prezzo di causare nuove sofferenze, magari per la presenza di figli verso cui si hanno doveri umani e cristiani. Spesso ci troviamo di fronte a persone di fede profonda. E cosa diciamo loro? Che basta la comunione spirituale? Ma così c’è il rischio di svalutare la forza della struttura sacramentale visibile. Dobbiamo procedere con cautela ed esplorare tutte le vie che potrebbero riammettere queste persone all’Eucarestia. Che, d’altra parte, non è sacramento dei perfetti ma dei pellegrini.

Il ricorso alla prassi ortodossa potrebbe essere preso in considerazione?

Attenzione. Anche nell’ortodossia il matrimonio rimane uno. Per il secondo o terzo cosiddetto matrimonio è prevista soltanto una benedizione da parte del sacerdote.  Si tratta di una strada che non potrà essere assunta tout court ma, alla luce della nostra tradizione occidentale, si potrebbe valutare l’ipotesi di un cammino penitenziale che concorra a risolvere queste difficoltà.

Perché oggi la sensibilità dominante sembra così distante dalle nostre posizioni sulla famiglia?

Due ragioni. Le profonde trasformazioni del contesto culturale che guarda con crescente problematicità la prospettiva di un legame eterno, fedele, irreversibile. E poi le difficoltà di comunicazione. Ecco perché dobbiamo guardare con lucidità al cambiamento in atto e trovare nuove modalità, sia linguistiche che di prassi, per rendere credibile il valore della dignità della famiglia.

Sarà possibile un’autentica apertura all’accoglienza senza ridefinire anche alcuni ambiti dottrinali?

Papa Giovanni XXIII volle che il Vaticano II avesse innanzi tutto un taglio pastorale. Credo che anche per questo Sinodo dovremmo metterci su questa strada. Non si tratta di mettere in discussione una fede radicata. Chi pensa di difendere la dottrina da un attacco combinato, non ha colto il carattere pastorale scelto dal Papa, che vuol dire scendere a toccare i problemi concreti della gente, abbracciare le sue fatiche, con uno sguardo di luce e di misericordia capace di sostenere la fede.


Abbiamo elencato tanti problemi, una nota di speranza?

La preghiera. Il Papa ha voluto che l’inizio e poi lo svolgimento del Sinodo fosse accompagnato da alcuni momenti di preghiera. L’abbiamo fatto ieri, lo rifaremo con la veglia del 4 ottobre e durante tutto il corso dell’assemblea. La preghiera ci può far capire che certe sfide non vanno risolte né con una chiusura pregiudiziale, né con un atteggiamento avventuroso, ma alla luce della fede, in un spirito di ascolto, grazie appunto alla preghiera perseverante e fiduciosa.

Rassegna vecchi articoli..

Il Papa fa gli auguri alla Curia Romana: con le chiacchiere si compiono...

Il Papa fa gli auguri alla Curia Romana: con le chiacchiere si compiono...

Il Papa fa gli auguri alla Curia Romana: con le chiacchiere si compiono...

“Senza Dio non si può fare nulla”, “lo Spirito Santo unisce mentre il maligno divide”. Papa Francesco ha usato un linguaggio schietto per stilare un “catalogo delle malattie” che oggi possono colpire il corpo della Chiesa. Nel corso di quello che ha definito “uno stimolo e un esame di coscienza per prepararsi al Natale”, il Pontefice ha parlato della Curia come di un corpo soggetto a tentazioni, pericoli...

Read more
IL “SINODO“ SULLA FAMIGLIA

IL “SINODO“ SULLA FAMIGLIA

IL “SINODO“ SULLA FAMIGLIA

Oggi 4 Ottobre inizia a Roma in Vaticano il SINODO ORDINARIO DEI VESCOVI, SULLA FAMIGLIA che, poi, si concluderà il 25 Novembre. Un Sinodo è un'assemblea o un incontro religioso in cui vescovi, riuniti intorno e con il Santo Padre, hanno l'opportunità di portare esperienze e informazioni, nella ricerca comune di soluzioni pastorali che abbiano una validità e un'applicazione universali. Il Sinodo,...

Read more
Difendiamo la vita

Difendiamo la vita

Difendiamo la vita

Al fine di assicurare il dinamismo necessario per costruire e consolidare la pace, occorre instancabilmente tornare ai fondamenti dell'essere umano. La dignità dell’uomo è inseparabile dal carattere sacro della vita donata dal Creatore. Se vogliamo la pace - ha affermato il Papa -, difendiamo la vita! Questa logica squalifica non solo la guerra e gli atti terroristici, ma anche ogni attentato alla...

Read more

Visite dal 1 Sett. 2018

00557658
OggiOggi238
IeriIeri270
Nella settimanaNella settimana1696
Nel meseNel mese3748
TuttoTutto557658
Il Tuo Indirizzo IP è 18Dot217Dot111Dot22
UNITED STATES
US
Ospiti 15
Impostato nuovo primoaccesso

Contatore Accessi

Benvenuto!!
Hai visitato questo sito web volte
con inrizzo IP
. . .
Primo  accesso: 11/04/2025 19:17:42
Ultimo accesso: 11/04/2025 19:17:42

Orario delle Sante Messe
Video Parrocchia
Gli Scout a Poggi Lazzaro
50 anni insieme