«Ricevi lo Spirito Santo che ti è dato in dono».
Bellini Davide, Cellesi Carla, Cobino Irene, Donadoni Chiara, Giuntini Asia, Rizzi Ettore, Viaggi Fatima |
Il Sacramento che viene dato attraverso l’olio detto “Sacro Crisma”, si chiama anche “Confermazione” perché rafforza la grazia del Battesimo: ci unisce e più saldamente a Cristo e con la Chiesa; ci dona una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede per essere felici di essere cristiani e per non vergognarci mai di Gesù.
La Confermazione, come ogni Sacramento, non è opera degli uomini, ma di Dio, il quale si prende cura della nostra vita per essere capaci di assomigliare al Figlio suo, Gesù Cristo, capaci di amare come Lui. Egli lo fa dandoci i sette doni dello Spirito Santo che sono, “Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio” Quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Gesù stesso si rende presente in noi e nella nostra vita. Forse qualcuno, leggendo queste particolarità dirà “Mamma mia quante cose fa la cresima!”.Noi non ci pensiamo quasi mai abbastanza, ma è proprio così. Il dono che riceverete il giorno della Cresima è grande e importante, è quello che garantisce tutti gli altri doni di Dio.
Stiamo vicini, oggi, a questo piccolo gruppo che riceve questo Sacramento, perché tutta questa “Grazia di Dio” non venga dimenticata, non venga sprecata nel tempo che verrà.
Purtroppo è proprio questo il “dramma spirituale” che siamo costretti a vedere, quello dei doni di Dio dimenticati e resi vani dalle situazioni del mondo in cui vivono i nostri ragazzi che crescono.
L’IMPORTANZA DELLA NOSTRA PREGHIERA
Oggi noi Cristiani di Castelnuovo, col Vescovo che viene a dare la Cresima, anche se non riusciamo a capirlo fino in fondo, viviamo un avvenimento di straordinaria importanza della nostra vita cristiana. Troppo spesso, ripensandoci su, abbiamo l’impressione di lavorare senza raccogliere quasi niente!
Dove vanno a finire i Cresimati di ogni anno, se non li vediamo più in chiesa? Noi non riusciamo a crescere i nostri ragazzi! “come cristiani”. Il problema è grave e non riguarda solo la nostra Parrocchia, e le ragioni sono tante e non semplici. Di fronte a questa situazione, noi abbiamo almeno il grave dovere di pregare, perché senza l’aiuto di Dio le nostre celebrazioni corrono il pericolo di essere solo delle “cerimonie” di un giorno, senza un seguito per la vita cristiana dei nostri giovani e della stessa nostra Parrocchia. Anche per questo propongo alcune appropriate preghiere.
don Secondo