Montecastelli Pisano
Si chiama "MONTECASTELLI" perchè è su un monte: dal "nome" sembra proprio che ci siano stati più di un castello! Per questo il nostro paese si vede bene da quasi tutte le parti, essendo proprio su un "cucuzzolo".
Proviamo a conoscere "Montecastelli Pisano" oggi, come paese e come parrocchia e va detto subito che in realtà paese e parrocchia fanno una "cosa sola", anche se ci possono essere persone che stanno "qui" ma non si sentono del paese, come ci possono essere altri che pure stando "nel paese" non si sentono "parrocchia": ma questa è una realtà comune a tutti i paesi.
Montecastelli Pisano è assai caratteristico e bello: pur nelle sue limitate "dimensioni", è un piccolo "gioiello" per come è caratteristico e anche come borgo antico, ma c'è un grave problema: nel centro del paese forse sono più le abitazioni vuote delle persone che vi abitano!…. Molte case sono abitate solo saltuariamente da emigrati che ogni tanto ritornano a respirare un po' di "aria paesana". Circa la metà della popolazione abita in paese e l'altra metà nei casolari o poderi in una campagna vasta e discretamente abitata. C'è una "zona" nel territorio della parrocchia che pochi conoscono, ed è il borgo di Cerbaiola.
Se Montecastelli è una "frazione" del Comune di Castelnuovo di Val di Cecina da cui dista 14 km, si potrebbe dire che Cerbaiola è una "piccola frazione" di Montecastelli, distante 5/6 Km. dal centro del paese. In passato Cerbaiola era un centro assai abitato, con una piccola chiesa e la scuola elementare, ma poi soprattutto per la strada disastrata e abbandonata le case sono rimaste quasi tutte disabitate e ridotte a somiglianza di quelle di un borgo terremotato, per cui la gente è stata costretta ad andarsene. Ora vi abitano solo tre o quattro famiglie in abitazioni assai decorose e belle. C'è però una novità: da tre o quattr'anni Cerbaiola sta "rinascendo"ed è in atto una ricostruzione soprattutto a scopo di soggiorno turistico.
Il popolo di Montecastelli è semplice e sincero. La partecipazione alle iniziative paesane è buona; un po' meno è quella alla vita religiosa: tuttavia coloro che vivono la vita della parrocchia sono persone vivaci ed attive e stanno in prima fila anche per l'animazione della vita paesana.
Montecastelli ha una bellissima chiesa dalla facciata e dalla struttura architettonica "romanica", certamente una delle più belle della Diocesi di Volterra: nel suo interno si venera una bella Immagine della Madonna (Mater Misericordiae), di scuola senese, e si può ammirare in un altare un grande quadro dell'Immacolata di Cosimo Daddi.. Nonostante che sia parroco lo stesso sacerdote di Castelnuovo, il paese conserva la sua piena autonomia di parrocchia, rimanendo aperto alla collaborazione con la Parrocchia di Castelnuovo e col Vicariato.
I NOSTRI SANTI PATRONI
PERCHE' I SANTI FILIPPO E GIACOMO SONO PATRONI DI MONTECASTELLI?
E' molto difficile saperlo, per non dire impossibile! Chi puo' conoscere le motivazioni che portarono a sceglierli come nostri Patroni?
Possiamo provare a immaginare qualcosa!!!. . . . Forse perche' erano due Apostoli?. . . . Ma perche' proprio loro e non qualcun altro?. . . Probabilmente perche' agli antichi abitanti di Montecastelli Filippo e Giacomo sembrarono due santi "simpatici", forse perche' piacque il loro modo semplice e confidente di rivolgersi a Gesu'!!!. . . .
In realta', a guardarli bene da come ne parla il Vangelo, appaiono proprio come due santi che ispirano simpatia!
Filippo e' citato nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca e l'evangelista Giovanni lo presenta per la prima volta mentre fa il conto di quanto costerebbe sfamare la folla che e' al seguito di Gesu', e piu' tardi, quando accompagna da Gesu' alcuni "Greci" venuti a Gerusalemme per la Pasqua.
Filippo e' uno di quelli che rivolgono domande ansiose a Gesu', e in una di quelle gli dice: "Signore, mostraci il Padre e ci basta", e cosi' provoca una osservazione malinconica di Gesu': "Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo?". . . . "Chi ha visto me, ha visto il Padre".
E' detto "il Minore" per distinguerlo da Giacomo figlio di Zebedeo, detto il Maggiore.
Nella Prima lettera ai Corinzi, Paolo dice che Gesu', dopo la risurrezione "apparve a Giacomo e quindi a tutti gli apostoli. Al "Concilio di Gerusalemme", Giacomo invito' a "non importunare" i convertiti dal paganesimo con l'imposizione di tante regole della tradizione ebraica, mettendosi,cosi', sulla linea di Paolo.
Dopo il martirio di Giacomo il Maggiore nell'anno 42 e la partenza di Pietro per Roma, il "nostro" Giacomo divenne capo della comunita' cristiana di Gerusalemme, ed e' l'autore della prima delle "lettere cattoliche" del Nuovo Testamento.
La festa dei nostri Patroni ricorre il 3 Maggio.
NOTIZIE DEMOGRAFICHE . . .
La parrocchia e' senza "parroco residente" dal 1989, con la morte di don Leone Iacopucci.
E' stata poi servita dal parroco di S. Dalmazio don Marcello Zanini e dal 1 Marzo del 1999 e' parroco don Secondo Macelloni di Castelnuovo V. Cecina.
Abitanti: 174
LA VITA PARROCCHIALE
Feste particolari:
- 3 Maggio - S.S. Filippo e Giacomo, Patroni
- 15 Agosto - S. Maria Assunta, patrona della Misericordia, con Processione notturna organizzata dalla Confraternita.
La vita parrocchiale e' quella di una "piccola parrocchia". I fedeli sono invitati a una Messa la domenica, e si celebra al mattino alle 9,30. Anche nelle feste c'e' lo stesso orario, ma per Pasque e per Natale, a Montecastelli si vivono tutti gli avvenimenti della Fede, come nelle parrocchie piu' grandi.
Per ora c'e' sempre stato un discreto gruppetto di ragazzi, che vengono ben seguiti settimanalmente soprattutto dalla catechista Anna Maria Berti.
Un gruppetto di signore pensa, via via. al decoro della chiesa e alla liturgia, dopo che la signora Maria Grazia Cioni ha dovuto abbandonare per motivi di salute.
Come viene detto a parte, da alcuni anni e' come "rinata" in parrocchia, la Confraternita di Misericordia che per tanto tempo era rimasta come "in letargo", e nessuno sapeva della sua esistenza.
LA MISERICORDIA TORNO' A VIVERE: E SI REALIZZO’ LA SPERANZA!
Quando andammo a Firenze alla Direzione delle Misericordie d’Italia a chiedere di poter “fondare” una Misericordia nel nostro paese, ci fu risposto: “Ma la Misericordia a Montecastelli Pisano c’è già! Nessun di noi l’ha abolita!.Basta farla “rivivere” secondo le regole!”.. E ci dissero che cosa bisognava fare per “ridestarla o farla “risuscitare”!....Era l’anno 2000. Va dato atto ad un appassionato “montecastellino”, Silvano Montomoli, che aiutato da Mons. Mario Bocci fece le necessarie ricerche sulla antica “Misericordia di Montecastelli”, e all’arciprete don Secondo che ciò volle con tutta la sua passione , se questa vecchia istituzione “tornò in vita” con le elezioni tra gli iscritti, avvenute il 21 Ottobre 2001 e con l’elezione del nuovo Magistrato il 20 Novembre 2001. Si deve al primo nuovo Consiglio o Magistrato di allora, così composto (GOVERNATORE: Tridenti Marusca - Vice GOVERNATORE: Torellini Emanuele. - SEGRETARIO: Cioni Maria Grazia – AMMINISTRATORE: Berti Anna Maria - CORRETTORE: Don Secondo Macelloni - CONSIGLIERI: Giorgi Vanda – Zito Provvidenza – Torellini Fabiola - Grazzini Amelia) ; e si deve al nuovo Magistrato di cui ora è Governatore Emanuele Torellini, se a Montecastelli vive la Confraternita di Misericordia.
Siamo pochi, il paese è piccolo, e qualcuno allora domandò e ora si può domandare “se ha un senso e che cosa fa” la Misericordia a Montecastelli, visto che nel frattempo alcuni anni prima, era nata in paese la Pubblica Assistenza che allora ed ora è ben funzionante ed opera nel campo sociale e di soccorso, guidata dal Presidente Torellini Pierfranco col suo Consiglio! . . . . .
Fin da principio don Secondo mise in chiaro che la Misericordia non aveva assolutamente finalità “contro” la Pubblica Assistenza, ma che invece desiderava con essa collaborare. A Montecastelli la Misericordia si occupa di quello di cui si occupavano le Misericordie prima che svolgessero opera di soccorso con volontari qualificati e ambulanze: si impegna per mettere in pratica nel paese le 14 Opere di Misericordia. Così è stato e così si vuol di fare! Nel frattempo, essendo la Misericordia l’unica “associazione” cristiana del paese, essa, prende anche varie iniziative a nome della parrocchia, sempre per il bene del dei cittadini. Di queste, ricordiamo il Carnevale, i Presepi negli angoli del paese e varie iniziative per i bambini….)
CURIOSITA'
LA LAMPADA VOTIVA Il lume della Fe’, Montecastelli Non disdegnar dei peccatori il voto
(Scritta nel 1936 e si riferisce a uma “Lampada votiva” |
L’ACQUEDOTTO DI MONTECASTELLI
“Allegro vivi pur Montecastelli
Che presto ti daranno l’acquedotto:
L’ha scritto or di fresco il Fiornovelli
Su “La Nazione” della città di Giotto.
La Zecca torchia i dindi e lo faranno
(a bocca dolce tengonsi i cafoni)
A primavera sì, ma di che anno?
Ma questo lo saprai per le elezioni.
E se son rose fioriranno.
Intanto bevi pure le intenzioni
21 Marzo 1952
AMOREVOLE RICHIAMO
Così non si va, caro Poldino, i tempi corron tristi, ‘un c’è che dire:
da tutti si festeggia il dio quattrino,
mandando preti e Chiesa a benedire!
Tu pure che alla tomba sei vicino,
non pensi che doman dovrai morire?
Hai fede nella pipa e nel porcino,
la Messa lasci, il Vespro e il Dies Irae.
Da’ retta e ascolta chi ti vuole bene:
ritorna a praticare quel programma
che dai divini castighi lungi tiene,
sì come t’insegnò la buona mamma
(Indirizzata a un certo Poldino, ed è abbastanza attuale)
Poesie di don Cesare Buti
Tratte dal Notiziario della Parrocchia “QUI MONTECASTELLI- PARROCCHIA
LA CHIESETTA DELLA PAGANINA
“La Paganina” è un raggruppamento di case che incontriamo per andare da Castelnuovo a Montecastelli, dopo san Lorenzo, a circa 3 Km dal paese. Prima vi abitavano varie famiglie, ora meno….Alla Paganina c’è una chiesetta dedicata S. Antonio da Padova, ma fino a poco tempo fa era poco più di un rudere, e non si sapeva neppure a chi apparteneva la proprietà. Don Secondo aveva auspicato che prima o poi, essa, potesse essere recuperata, ma non si sapeva neppure da che parte cominciare…
Da varie ricerche fatte sa Silvano Montomoli per mezzo di Mons. Mario Bocci, si scopri dai resoconti di Visite Pastorali, che varie volte essa era stata “visitata” dal Vescovo…., ma le prove della sua sicura proprietà rimanevano abbastanza “vaghe”. Comunque tre anni fa, col consenso dell’Arciprete, nacque un Comitato popolare degli abitanti della Paganina e di vari amici, finalizzato alla ricerca di “fondi” per arrivare un giorno al restauro. Il Comitato è stato molto attivo ed ha raggiunto dei buoni risultati, fino a progettare davvero il restauro, cominciando dal rifacimento del tetto col consenso della Sovrintendenza alle belle arti e su progetto dell’Architetto Iughetti Elena che ha offerto gratuitamente la sua competenza.
E’ stata fatta una bella “festa sull’aia” della Paganina per guadagnare qualcosa; si è bussato al cuore degli amici, alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Volterra, all’aiuto della Diocesi….. Ora continua la ricerca di altri “capitali” e poi si riprenderanno i lavori.
Il Comitato è convinto che un giorno non lontano la chiesa sarà riaperta al culto con straordinari festeggiamenti.
Nel fare i lavori, abbiamo scoperto un “marmo”, nel quale scritto è stata scoperta la prova sicura che la chiesetta appartiene alla Parrocchia di Montecastelli e alla Diocesi di Volterra.