La "piccola storia" dell'inno al SS. Salvatore
Nei giorni scorsi una persona mi ha detto: “Ho sentito dire che il canto al Santissimo Salvatore l’ha fatto lei; è vero?” Lo dico senza superbia ma con soddisfazione: sì, è vero!
Lo dico anche perché non si perda la memoria di una “cosa semplice” ma riuscita bene e quelle che furono le mie intenzioni ed il “risultato positivo”.
Questa piccola storia sarebbe lunga, ma semplifico: nei primi tempi che arrivai a Castelnuovo mi accorsi che la conoscenza del “Salvatore” che si festeggiava era piuttosto confusa. Si diceva: “Per San Salvatore” e si parlava più che altro della “Festa del Patrono”.
Tutti i paesi avevano un Patrono, a Monterotondo San Lorenzo, a Montecerboli San Cerbone, a Larderello la Madonna di Montenero, a Montecastelli i Santi Filippo e Giacomo, a Sasso Pisano San Bartolomeo, a Pomarance San Giovanni Battista e a Castelnuovo c’era “San Salvatore”!
Anche oggi qualcuno che è rimasto indietro parla sempre di “San Salvatore”, ma quasi tutti hanno capito che “il nostro Patrono” non è un Santo, ma Gesù Cristo, che per salvarci non ha esitò a morire sulla croce. Quindi Lui non è “un Santo fra i tanti” ma “il Santissimo Salvatore”.
Allora, poiché non esisteva un canto per questa “festa”, pensai che inventandone uno, poteva essere di grande aiuto a chiarire le “idee” sul “vero Salvatore”. Studiai le parole che mi sembravano adatte a spiegare chi è il Salvatore, chi siamo noi per Lui che cosa gli chiediamo considerandolo anche come “Patrono”. Cercai poi di inventare una “melodia” e fui “fortunato” perché il canto piacque subito ed è diventato davvero popolare. Ciò avvenne nell’ormai lontano 1979.
Quando sento il suono del nostro organo e il Popolo che lo canta in coro con un bellissimo organo, dei bravi organisti che suonano l’inno al SS. Salvatore, provo soddisfazione e mi viene una certa commozione!
don Secondo