Inizia il nuovo anno. La Chiesa Cattolica, in questo giorno, chiama tutto il mondo, anche quello non cristiano, a pregare e a impegnarsi per la pace e indica a tutti la via della pace e la chiama via della “non violenza”. Le guerre non risolvono niente e aggravano le situazioni e sono causa di grandi sofferenze e di morte. Oggi la Chiesa pone questo anno sotto la protezione della Madonna, venerata col titolo più grande di “Madre di Dio”. Questo è il nodo migliore per andare incontro al 2018. La Madonna che ci ha dato Gesù ottenga da Lui l’aiuto per ogni giorno che verrà.
In questi giorni di “fine anno” e dell’inizio di un anno nuovo è giusto che noi pensiamo più di sempre al valore della nostra vita e a quanto essa è preziosa. Ringraziamo Dio per tutto quello che siamo, per i suoi doni, e soprattutto perché ci siamo ancora.
Per riflettere sul valore e sulla preziosità della vita, e su come dobbiamo viverla e impiegarla, propongo le parole bellissime di Santa Madre Teresa di Calcutta, chiamate “Inno alla Vita”
Santa Teresa di Calcutta | Inno alla Vita (Madre Teresa di Calcutta) La vita è un’opportunità, coglila. |
Accogliamo le parole consolanti di “Benedizione” che troviamo nella Bibbia e che ascoltiamo nella Messa del primo giorno dell’anno:
“Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. (dal Libro dei Numeri)
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Il piccolo presepe allestito ai giardini pubblici di Castelnuovo (Foto di Falossi Domizio) |
E’ necessario pensare fin da ora a come vogliamo che sia per noi il NATALE DI QUEST’ANNO.
Pur essendoci tanti modi per trascorrere i giorno di Natale, c’è un solo modo per fare buon Natale vero, fare come i Pastori che dopo che un Angelo disse loro: “Vi annunzio una grande gioia. E’nato per voi il Salvatore che è Cristo Signore! Lo troverete avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia!”, lasciarono il loro gregge al sicuro, si mossero nella notte alla ricerca del quel Bambino, e lo trovarono come aveva loro detto l’Angelo.
Per fare bene il Natale, bisogna muoversi, lasciare le nostre solite cose e occupazioni, per vedere di trovare Gesù e farlo “rinascere in noi” anche se fossimo come quella stalla ove nacque la prima volta.
Il modo migliore per far rinascere Gesù in noi è riconciliarci con Lui andando a confessarci e facendo la Santa Comunione, ed è anche quello di impegnarci a fare una vita cristiana più vera, migliore di com’è stata finora. Buon Natale!....
Don Secondo
Nei giorni scorsi la Caritas Nazionale ci ha detto che la povertà (anche se i politici dicono il contrario) sta aumentando in modo preoccupante, soprattutto nelle città. Ma da noi esistono i poveri? Ricordiamoci che Castelnuovo, oggi, ha una popolazione diversa dal passato. Oggi tra noi esistono, anche se amano non farsi vedere, persone disoccupate e sottoccupate, persone che lavorano e sono costrette a ricevere lo “stipendio” quando vuole e nella misura che vuole “il datore di lavoro”. Ci sono persone che soffrono e non possono curarsi perché non hanno i soldi per pagare le visite “speciali” e molte medicine “senza mutua”. Ci sono persone che accettano volentieri “abiti usati” perché non possono comprarsene di nuovi; famiglie che non ce la fanno a pagare le bollette della luce, del riscaldamento, o l’affitto di casa; famiglie che non ce la fanno a pagare i libri scolastici per i figli. Queste “povertà" esistono davvero, purtroppo! Ci sono queste sofferenze, e non importa che le subiscano cittadini italiani o di altre nazionalità!
Don Secondo
In questi giorni con la sua presenza addolorata e discreta, fra i vivi e i morti, fin dalla notte del terremoto, il vescovo di Ascoli, monsignor D’Ercole, ha provato ad annunciare l’unica vera speranza. Per tutti. Dice la Sacra Scrittura che “Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi” (Sap 1,13), ma anzi ha dato la vita di suo Figlio per amore nostro e ha costruito per noi...
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«CRISTIANI, NON ABBIATE TIMORE, DI ANDARE CONTROCORRENTE, NON UNIFORMATEVI» Cari fratelli e sorelle, in quest’Anno della fede, vorrei iniziare oggi a riflettere con voi sul Credo, cioè sulla solenne professione di fede che accompagna la nostra vita di credenti. Il Credo comincia così: “Io credo in Dio”. E’ un’affermazione fondamentale, apparentemente semplice nella sua essenzialità, ma che apre all'infinito...
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Indifferenza, egoismo e mondanità: le malattie del mondo d'oggi. Commentando la parabola di Lazzaro ed il ricco Epulone, contenuta nel Vangelo di Luca, Papa Francesco, durante la propria omelia, ha sottolineato come questo brano evangelico non solo ci aiuti a “capire cosa vuol dire amare“, ma soprattutto ci insegna “ad evitare alcuni rischi“. Quali sono questi rischi? Il primo, ha detto il Papa,...
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