Nei giorni scorsi una persona mi ha detto: “Ho sentito dire che il canto al Santissimo Salvatore l’ha fatto lei; è vero?” Lo dico senza superbia ma con soddisfazione: sì, è vero!
Lo dico anche perché non si perda la memoria di una “cosa semplice” ma riuscita bene e quelle che furono le mie intenzioni ed il “risultato positivo”.
Questa piccola storia sarebbe lunga, ma semplifico: nei primi tempi che arrivai a Castelnuovo mi accorsi che la conoscenza del “Salvatore” che si festeggiava era piuttosto confusa. Si diceva: “Per San Salvatore” e si parlava più che altro della “Festa del Patrono”.
Tutti i paesi avevano un Patrono, a Monterotondo San Lorenzo, a Montecerboli San Cerbone, a Larderello la Madonna di Montenero, a Montecastelli i Santi Filippo e Giacomo, a Sasso Pisano San Bartolomeo, a Pomarance San Giovanni Battista e a Castelnuovo c’era “San Salvatore”!
Anche oggi qualcuno che è rimasto indietro parla sempre di “San Salvatore”, ma quasi tutti hanno capito che “il nostro Patrono” non è un Santo, ma Gesù Cristo, che per salvarci non ha esitò a morire sulla croce. Quindi Lui non è “un Santo fra i tanti” ma “il Santissimo Salvatore”.
Allora, poiché non esisteva un canto per questa “festa”, pensai che inventandone uno, poteva essere di grande aiuto a chiarire le “idee” sul “vero Salvatore”. Studiai le parole che mi sembravano adatte a spiegare chi è il Salvatore, chi siamo noi per Lui che cosa gli chiediamo considerandolo anche come “Patrono”. Cercai poi di inventare una “melodia” e fui “fortunato” perché il canto piacque subito ed è diventato davvero popolare. Ciò avvenne nell’ormai lontano 1979.
Quando sento il suono del nostro organo e il Popolo che lo canta in coro con un bellissimo organo, dei bravi organisti che suonano l’inno al SS. Salvatore, provo soddisfazione e mi viene una certa commozione!
don Secondo
Il “1968”?... No, non voglio parlare di quello che fu il "1968” per la società di allora non solo in Italia ma in tutta Europa: per dire qualcosa ricordo che fu il tempo in cui si contestava. Fu il tempo in cui a scuola bisognava promuovere tutti con “il 6 o il 18 politico”; fu il tempo della grande contestazione “dappertutto”, nella famiglia, nella scuola, nelle piazze e anche nella Chiesa.
Non voglio parlare di tutto questo, ma di quello che avvenne nella mia vita proprio di questi tempi: uno sconvolgimento generale. A Cecina avevo terminato con tanti giovai le attività estive, avevo ricominciato l’insegnamento alla Scuola Media e alla Scuola Magistrale, i miei impegni in Parrocchia, non mi ricordo bene, ma nella prima quindicina di ottobre il Vescovo Mons. Marino Bergonzini mi chiamò a Volterra e mi disse che desiderava che io andassi a fare il Parroco a Castelnuovo Val di Cecina. Non posso descrivere il mio stato d’animo.
Leggi tutto...Dato che ogni 11 novembre è San Martino, ricordo questo santo e dirò chi era e perché mi piace parlarne. San Martino era un militare cristiano, nato nel 316 dopo Cristo in Pannonia (Ungheria). Un giorno mentre andava cavallo con la sua montura da cavaliere, incontrò un povero che era quasi seminudo, tagliò con la spada il suo mantello e lo dette al poveretto. Nella notte, poi, gli apparve Gesù avvolto nel mantello che aveva donato al povero, e gli sorrise. Ne parlo oggi soprattutto per ricordare che San Martino è l’unico Santo a cui è intestata una via a Castelnuovo, quella che va da piazza XX Settembre a Piazza del plebiscito (piazza “Padella”).
Un po’ poco per il nostro Paese dove le vie e le piazza portano soprattutto i nomi più svariati, di poeti, politici e patrioti, geografi e musici.
Invece in campagna vi sono diversi poderi che portano nomi di Santi: San Michele, San Basilio, Sant’Adolfo, San Francesco, Sant’Antonio, Santa Susetta, Santa Caterina. La Madonna al Piano e Santa Maria a Poggi’ Lazzaro (questo nome glielo misi io 27 anni fa ed è scritto sulla facciata della casa).
Se qualcuno ne conosce altri mi si faccia sapere.
Don Secondo
Le promesse vanno sempre mantenute, specialmente in questa occasione.
Al centro della “Porta Santa” ora vi è stabile e ben visibile una bella “Targa”. Come ho ricordato un’altra volta e come è visibile ancora, una “piccola Targa” c’era già e da molto tempo, sullo stipite di sinistra: però si notava poco per le sue dimensioni ridotte, e poche persone l’avevano notata.
Qui a sinistra puoi osservare una bella foto con la nuova Targa della Parta Santa e la Cripta.
Ora, meno male, l’antica tradizione non sarà più dimenticata.
don Secondo
(CHE PRESTO SARANNO “ABOLITI” DALLA DITTATURA DEL RELATIVISMO ?) La cancellazione di “madre” e “padre” con “Genitore 1” e “Genitore 2”, avvenuta in diverse scuole, appare come un piccolo caso provinciale a confronto dell’operazione che, su vasta scala, ha lanciato Facebook per annacquare “maschi” e “femmine” nell’indistinto mare dell’ideologia Gender.Per la quale essere uomo o donna è un’opinione...
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