DOMENICA DELLE PALME, A MEZZOGIORNO, QUANDO SUONANO LE CAMPANE,
DON SECONDO IMPARTIRA'
LA BENEDIZIONE ALL' OLIVO
CHE CIASCUNO POTRA' ESPORRE DAL BALCONE O DALLE FINESTRE.
DON RAFFAELE E DON SECONDO
CELLEBRERANNO LE MESSE DELLA SETTIMANA SANTA
PER I FEDELI DELLA NOSTRA PARROCCHIA E PER IL MONDO INTERO
Carissimi ragazzi e genitori,
quest’anno dovremo vivere una Settimana Santa un po’particolare, dovendo rimanere dentro le nostre case insieme ai nostri cari. Anche noi ci sentiamo impegnati, come tutti, a contrastare la diffusione del virus Covid-19 che, purtroppo, ha già colpito molte persone in Italia e nel mondo.
Sì, sicuramente sarà più triste non poter partecipare alle celebrazioni che caratterizzano questa Settimana così speciale e unica in tutto l’anno liturgico. Ci mancherà andare in chiesa. Come, per i ragazzi, saranno mancati gli incontri del catechismo che non abbiamo potuto fare in queste settimane. Questa emergenza, però, può essere l’occasione per ricordarci che ogni nostra famiglia è come una piccola Chiesa, dove Gesù è presente. Ce lo ha promesso: egli è con noi sia quando ci rivolgiamo a lui nel segreto della nostra stanza (Mt 6,6), sia quando anche solo due o tre persone sono riunite nel suo nome (Mt 18,20).
In attesa di poter presto ritrovarci insieme nelle nostre chiese, per celebrare la S. Messa domenicale con i nostri sacerdoti, vogliamo vivere i momenti più importanti della Settimana Santa dentro le nostre case, aiutati da questo piccolo sussidio (ispirato ad un’idea dell’Ufficio catechistico di Pisa). Oltre alla partecipazione alle celebrazioni che vengono trasmesse in TV (come quelle di Papa Francesco) o sui
social (come quelle del nostro Vescovo Alberto sulla pagina Facebook: Parrocchia Basilica Cattedrale Volterra), vogliamo impegnarci a vivere questa speciale settimana con alcuni momenti di preghiera, da fare tutti insieme, adulti e ragazzi, all’interno della nostra casa.
All’interno di questo opuscolo troverai:
Buona Settimana Santa e Buona Pasqua a tutti!
Don Fabio
(direttore dell’Ufficio catechistico diocesano)
Fai click qui per scaricare il documento della Diocesi
1. Le vicende di queste due ultime settimane ci toccano tutti da vicino e ci pongono alcuni interrogativi riguardo alla comprensione e al comportamento. Propongo qui alcune considerazioni e premetto un invito alla calma, alla fiducia, alla preghiera più intensa; ringrazio tutti gli operatori che in diversi modi si prendono cura degli ammalati e si adoperano per limitare il contagio. Questo contagio finirà, non tanto presto secondo le previsioni, ma almeno ci lasci il ricordo che ci siamo sforzati di gestire l’emergenza con prudenza, con ragione e con fede.
2. Il fatto di un contagio così veloce e così esteso ha colto tutti di sorpresa: in pochi giorni ci siamo ritrovati in balia di avvenimenti che hanno sconvolto tutti i nostri programmi. Il mondo intero è tenuto sotto scacco da qualcosa di invisibile e impalpabile, ed è emerso quanto precaria sia la nostra posizione nella storia e quanto siamo «globalizzati», partecipi di avvenimenti che oltrepassano la sfera individuale e locale. Ci rendiamo conto che tutti siamo poveri e pellegrini, compagni di strada degli uomini cui annunciamo il vangelo e veri «buoni samaritani» dell’umanità. Non voglio fare del moralismo a buon mercato, però una riflessione sulla precarietà della nostra vita è sempre un punto di partenza per progetti più equilibrati.
3. L’autorità civile e i vescovi, di comune accordo, hanno emanato alcune disposizioni. È necessario, oltre che opportuno, attenersi a quanto prescritto, sia per la salute propria, sia per il bene di chi sta vicino. Se qualcuno ha il coraggio di baciare un lebbroso, lo faccia pure, ma non può compromettere la vita degli altri. Pertanto aldilà delle prescrizioni legali, rivolgo un invito alla responsabilità personale: ciascuno si senta in dovere di limitare il contagio con il suo comportamento. Per quanto riguarda la vita religiosa nelle nostre parrocchie, tutti sentiamo la sofferenza di vivere una Quaresima senza le celebrazioni solite e senza i pellegrinaggi giubilari che erano programmati per quest’anno. Abbiamo però la grande consolazione che nella nostra religione le parole e i gesti devono avere incidenza sulla vita spirituale. È importante l’esteriorità, ma nella misura in cui incide nell’interiorità.
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