Il piccolo presepe allestito ai giardini pubblici di Castelnuovo (Foto di Falossi Domizio) |
E’ necessario pensare fin da ora a come vogliamo che sia per noi il NATALE DI QUEST’ANNO.
Pur essendoci tanti modi per trascorrere i giorno di Natale, c’è un solo modo per fare buon Natale vero, fare come i Pastori che dopo che un Angelo disse loro: “Vi annunzio una grande gioia. E’nato per voi il Salvatore che è Cristo Signore! Lo troverete avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia!”, lasciarono il loro gregge al sicuro, si mossero nella notte alla ricerca del quel Bambino, e lo trovarono come aveva loro detto l’Angelo.
Per fare bene il Natale, bisogna muoversi, lasciare le nostre solite cose e occupazioni, per vedere di trovare Gesù e farlo “rinascere in noi” anche se fossimo come quella stalla ove nacque la prima volta.
Il modo migliore per far rinascere Gesù in noi è riconciliarci con Lui andando a confessarci e facendo la Santa Comunione, ed è anche quello di impegnarci a fare una vita cristiana più vera, migliore di com’è stata finora. Buon Natale!....
Don Secondo
Nei giorni scorsi la Caritas Nazionale ci ha detto che la povertà (anche se i politici dicono il contrario) sta aumentando in modo preoccupante, soprattutto nelle città. Ma da noi esistono i poveri? Ricordiamoci che Castelnuovo, oggi, ha una popolazione diversa dal passato. Oggi tra noi esistono, anche se amano non farsi vedere, persone disoccupate e sottoccupate, persone che lavorano e sono costrette a ricevere lo “stipendio” quando vuole e nella misura che vuole “il datore di lavoro”. Ci sono persone che soffrono e non possono curarsi perché non hanno i soldi per pagare le visite “speciali” e molte medicine “senza mutua”. Ci sono persone che accettano volentieri “abiti usati” perché non possono comprarsene di nuovi; famiglie che non ce la fanno a pagare le bollette della luce, del riscaldamento, o l’affitto di casa; famiglie che non ce la fanno a pagare i libri scolastici per i figli. Queste “povertà" esistono davvero, purtroppo! Ci sono queste sofferenze, e non importa che le subiscano cittadini italiani o di altre nazionalità!
Don Secondo
Al centro della settimana che comincia oggi, giovedì 9 Novembre 2017, ci sarà la “Festa” più grande della nostra Parrocchia, quella che la gente chiama “del Patrono”.
In realtà come è stato detto tante volte, oltre e più che del “Patrono”, c’è Gesù stesso, il Salvatore.
Questa è una settimana in cui dobbiamo anche fare una specie di “riflessione” sulla nostra Parrocchia o Comunità cristiana: in passato, alcune volte l’abbiamo fatta questa “riflessione” e una volta facemmo anche una interessante assemblea parrocchiale a cui intervenne anche il Vescovo Mons. Mansueto Bianchi. Capisco che è impossibile fare una “cosa del genere” nel pochissimo spazio che abbiamo, ma, io voglio tentare almeno alcune riflessioni che possono far pensare e riflettere anche voi che leggete, per orientare meglio la vita di questa nostra Comunità cristiana.
Che cos’è la Cresima?
La Cresima, dopo la consacrazione a Cristo nel Battesimo, é il sacramento in cui riceviamo il Sigillo dello Spirito Santo e che ci unisce in modo più perfetto alla Chiesa e ci rende testimoni di Gesù nel mondo che, cioè, ci dà la forza e il coraggio di far vedere e manifestare, ovunque, con la vita e le parole che noi siamo cristiani e apparteniamo a Cristo, vivendo nella Chiesa.
Il Sigillo dello Spirito Santo che noi riceviamo attraverso l’unzione col sacro Crisma e il segno della croce sulla fronte, é come un’impronta che ci rende simili a Gesù Cristo. E’ il “carattere“ che é quasi un segno di riconoscimento spirituale, invisibile. E’ un segno di appartenenza e di somiglianza con Gesù.
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Ogni anno ho ricordato su “Famiglia Parrocchiale” questa data del 9 agosto, il giorno in cui fui consacrato sacerdote: l’ho sempre ricordata e la ricordo ancora per ringraziare il Signore di questo grande “dono” e anche per chiedere preghiere per me personalmente e per il ministero di sacerdote che svolgo in mezzo a voi oramai da tanti (45) anni. Ho sempre viva nella memoria la grande festa del...
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“La nostra Chiesa è Chiesa dei martiri”. Nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, soffermandosi sulla lapidazione di Santo Stefano, Papa Francesco ricorda con parole commosse quanti oggi sono perseguitati e uccisi perché cristiani. E sottolinea che ci sono anche “martiri nascosti” che cercano strade nuove per aiutare i fratelli e per questo vengono perseguitati dai “Sinedri moderni”.
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". . . voglio ricordare, questa carissima sorella dal volto buono, dagli occhi e dal sorriso amabili . . . ." di Don Secondo Macelloni Sinceramente provo molta difficoltà a scrivere che mia sorella Suor Cecilia è morta!!! Purtroppo è così, è vero! Tuttavia“in questa pagina” devo e voglio parlare un poco di lei, pensando che farà piacere anche a voi che la conoscevate. E poi ne sento anche il bisogno!......
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