Pubblichiamo una nuova poesia della poetessa Marzia Serpi, nostra concittadina, sempre attenta a ciò che succede a Castelnuovo e in modo specialissimo nel suo amato borgo dove ha trascorso la sua infanzia.
Leggi tutto...di Massimo IntrovigneAbolire la pena di morte, difendere con le leggi la persona umana che è sacra, sostenere la famiglia e proteggere i più deboli. Nel primo, storico discorso di un Papa al Parlamento americano a Washington, Francesco ha parlato di pace, pena di morte, libertà religiosa, immigrazione, povertà e commercio di armi. Sull’esempio di Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton. Grandi che appartengono alla memoria storica dell'America.
Papa FrancescoAncora una presa di posizione importante di papa Francesco nell’udienza del mercoledì, nell’Aula Paolo VI. Ed è ancora il lavoro, e la dignità dell’uomo che esso produce al centro della riflessione pubblica di questo papa che non solo stupisce per la rivoluzione culturale e intellettuale che sta imponendo nella Chiesa cattolica, ma anche per il rigore col quale abbina messaggio evangelico, responsabilità politiche, umanità. E se il lavoro è “proprio della persona umana” ed “esprime la sua dignità”, se il “lavoro è sacro”, la “gestione del lavoro è una grande responsabilità umana e sociale”, che non si può lasciare “nelle mani di pochi” e neppure può essere “scaricata su un mercato divinizzato”. Già Giovanni Paolo II aveva annunciato una sorta di cambio dei paradigmi nella considerazione del lavoro nella Chiesa con l’enciclica “Laborem exercens”, fustigando il capitalismo che riduce l’umanità a macchina produttrice di profitti per pochi, e rende il lavoro una merce come le altre merci. Oggi, papa Francesco approfondisce in poche righe di testo la più grande questione dei nostri tempi: il lavoro che c’è, quello che cambia e quello che non c’è. Questione che si trasforma in dignità dell’uomo e atto di responsabilità politica. Francesco lo dice a suo modo, nel passaggio in cui dice di rallegrarsi quando vede “che i governanti fanno tanti sforzi per trovare posti di lavoro e per cercare che tutti abbiano un lavoro”. Passaggio che, uscendo dalla semplicità linguistica evangelica, si può tradurre in questo modo: il senso della politica e del governo è di costruire le basi per la piena occupazione. Chi non lo fa e lo dimentica, non solo priva di dignità milioni di uomini e di famiglie, ma “causa un grave danno sociale”. Se coloro che si definiscono cattolici (adulti o bambini, non importa) non rispondono quando governano a questa immensa missione, di creare lavoro per tutti, abbandonano sé stessi, e abbracciano la logica “del profitto”, aderendo a quella organizzazione del lavoro che “tiene in ostaggio” persone e famiglie, contribuendo a fare in modo che “la società umana lavori contro se stessa”.
A chi parla papa Francesco?
Non mi sono meravigliato tanto, perché è quasi sempre così: tanti “mezzi di comunicazione” non esclusa la Televisione, sono abituati a “travisare” l’insegnamento della Chiesa e del Papa, in modo particolare quello di Papa Francesco al quale si fanno dire tante cose che non ha mai detto e non ri riferiscono quello che realmente insegna! ... I telegiornale del giorno, di Rai 2, si è aperto con questa “strabiliante” notizia: “Il Papa toglie la scomunica ai divorziati risposati”! Meno male che, poi, Rai 1 è stato corretta: “Il Papa dice che i cristiani divorziati-risposati non sono scomunicati ma fanno sempre parte della Chiesa”. Chi l’ha mai detto e insegnato che essi sono “scomunicati”! Quello che ha detto mercoledì il Papa, è la “dottrina e l’insegnamento che non ha “niente di nuovo” e che è sempre stato “quello della Chiesa”!
Di seguito le parole precise del Papa.
Don Secondo
IL PAPA HA DETTO….
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La Chiesa è la sposa di Cristo, il quale la rende santa e bella con la sua grazia. Tuttavia questa sposa, formata da esseri umani, è sempre bisognosa di purificazione. E una delle colpe più gravi che deturpano il volto della Chiesa è quella contro la sua unità visibile, in particolare le storiche divisioni che hanno separato i cristiani e che non sono state ancora superate.
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Mi successe nel 1969, durante le mie “prime Benedizioni” a Castelnuovo. Mentre benedicevo, ad un certo punto, mi si avvicinò una donna e mi disse: “Stia attento, non vada in quella casa, perché la Benedizione non la vogliono!” Io non andai a dare la Benedizione in quella casa. Il giorno dopo mi fermò un signore e mi disse: ”Perché ieri non è venuto a benedire a casa mia?” Io mi “salvai” dicendo (perché...
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